Su di me l’idea del viaggiatore backpacker ha sempre esercitato un fascino romantico anche se a sentirlo detto così sembra davvero una cosa un po’ snob.
Però una cosa a mia difesa devo dirla.
Quando ho cominciato a viaggiare zaino in spalla non l’ho mica fatto perchè faceva figo eh!
Ho cominciato spinta da un’unica e sola (valida) motivazione: spendere poco.
Davvero ho cominciato semplicemente perchè afflitta da questa mia innaturale taccagneria (meglio definibile come “delirio di povertà”) che mi accompagnava quando ero studentessa e anche un po’ povera davvero. Tra l’altro ai tempi miei mica c’era Ryan che con 30 euro ti portava in giro per l’ Europa o skyscanner che ti comparava i prezzi e ti diceva cosa comprare: ai tempi miei se
volevi partire dovevi spendere tutto per il biglietto e per il resto arrangiarti.
Il fatto è che i tempi sono cambiati ma io, viaggiare zaino in spalla, continuo a farlo anche adesso che non sono più così povera e neanche più così tanto studente.
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E’ che innegabilmente al viaggio zaino in spalla ti ci affezioni.
Ti affezioni al vecchio, fedele zaino, compagno di tante avventure, sul quale ti sei ripromesso centinaia di volte di appiccicare
le famose bandierine.
Che poi io queste benedette bandierine non le ho mai appiccicate e sono an