Come condividere le emozioni di un viaggio? Ecco il mio consiglio!

E’ inevitabile, prima o poi la didascalia ad una foto pubblicata sui social non ci basta più. Abbiamo voglia di creare una ragnatela che intrecci i nostri pensieri e che unisca i 5 continenti, che intrecci ogni nostro viaggio, che una foto sull’altalena in Indonesia ci faccia venire voglia di cercare “Le cose da non perdersi assolutamente a Bali” e che poi, per quale strano motivo del web (che appunto si traduce in “ragnatela”) ci si ritrovi sull’articolo “Le 5 cose da fare a Bangkok”, con un semplice click. È questo il motivo principale per creare un sito web di viaggi: racchiudere in pochi click milioni di nostri pensieri, esperienze, consigli, avventure e disavventure, ma soprattutto trasformare in bit in grado di viaggiare alla velocità della luce in tutto il mondo tutto quello che i nostri occhi hanno visto e quello che il nostro cuore ha adorato durante i nostri viaggi. Mille occhi vedranno mille versioni diverse dello stesso luogo.

 

Cosa non deve mancare in un sito che parla di viaggio

 

Se parliamo di siti di viaggio le voci a menù devono essere poche ma facilmente individuabili:

 

FOTO E VIDEO: Sono le cose più intuitive. Quante volte abbiamo trascorso interminabili minuti guardando le foto di un viaggio o ci siamo persi in un vlog? (un racconto di viaggio che avviene attraverso una narrazione video). I video rimangono più impressi nella mente del lettore, quindi sono ottimi strumenti da implementare anche in un articolo dove raccontiamo il nostro viaggio. Questa sezione deve essere facilmente raggiungibile e ben distinta dalle altre, in maniera tale che chi non è interessato a questo tipo di contenuti multimediali, si orienti magari verso altre sezioni del sito.

 

 

RACCONTI DI VIAGGIO: Probabilmente è la parte più importante del sito. Ogni posto ed ogni racconto ha storia a sé. Come dicevo in precedenza, mille occhi vedranno mille versioni diverse dello stesso luogo. È questa la chiave di volta di un sito di viaggio. Il lettore cerca empatia nel racconto, un modo per mettersi nei panni di una persona sconosciuta ma che parola dopo parola diventa l’amico più fidato, una figura raggiungibile, con un cuore, con delle sensazioni ed una mente pensante. È questa la differenza che c’è tra un travel blogger ed una guida come la Lonely Planet. Nella guida trovi tutto ciò di tecnico che può servire nell’organizzazione del tuo viaggio, nel travel blogger ci trovi anche i sentimenti e leggi le impressioni di chi ha già vissuto quell’esperienza. Il buon travel blogger deve essere in grado di esporsi e sbilanciarsi, per creare una sua figura e linea guida, ma soprattutto per trasmettere fiducia e semplicità, rimanendo sempre sul fatto che ogni racconto ed ogni impressione rimanga soggettiva e non oggettiva.

 

CONSIGLI E ITINERARI: La sezione relativa a consigli e itinerari di viaggio può essere anche unita o implementata insieme ai racconti di viaggio. Qui possiamo trovare consigli su abbigliamento, organizzazione in loco per i trasporti, ristorazione, copertura wi-fi o acquisto sim locale, cambio valuta, usi e costumi e soprattutto itinerari dettagliati riguardanti le ore di viaggio tra un luogo e l’altro, le modalità per raggiungerlo, i pernottamenti consigliati e il periodo dell’anno più adatto.

 

NEWS SU TURISMO: Per chi invece vuole aggiornare i propri lettori anche con notizie sul mondo del turismo c’è la possibilità di inserire tramite banner o widget degli aggiornamenti da autorevoli fonti esterne o di elaborare contenuti su argomenti d’attualità riguardanti il mondo dei viaggi.

 

 

 

Come gestire i principali social network

 

Credo che al giorno d’oggi i social migliori per portare visitatori da un profilo al proprio sito web siano due: Facebook e Instagram. In entrambi puoi inserire contenuti che possano incuriosire l’utente, tramite un’anteprima, un trailer, una galleria fotografica o una didascalia a metà, cosicché il lettore possa cliccare e ritrovarsi sul sito web per scoprire invece il contenuto nella sua totalità, con tutta l’esperienza e la duttilità che può offrire un contenuto su un sito web al contrario di un social network.

 

Bisogna quindi innanzitutto capire quale “lingua” parla ogni social network.

 

Facebook ultimamente dà molta importanza ai contenuti video e foto, rendendoli virali molto più facilmente di un testo o di un link, che di solito vengono penalizzati sulla piattaforma a meno che non ci sia un titolo accattivante che catturi l’attenzione del lettore. Attenti a non cadere nel “click bait”, ovvero nell’ingannare il lettore con un titolo fuorviante e non veritiero in confronto al contenuto dell’articolo. Sappiate che negli ultimi tempi Facebook dà molta più importanza alle condivisioni rispetto ai commenti, anche se questi ultimi sono la base per far partire un buon ciclo d’interazioni.

 

 

Instagram è un social che si basa sulle foto e le didascalie il più delle volte vengono saltate a piè pari. Un social verticale, dove con uno scroll si vedono 2 o 3 contenuti e senza la possibilità diretta di accedere ad un url di un sito, se non inserendolo in una storia (funzionalità che in un anno ha fatto letteralmente il boom) o nella biografia, rendendo il link “cliccabile”. Per “indicizzare” il nostro contenuto su Instagram è ottima cosa trovare gli hashtag più popolari per il target del nostro contenuto, in maniera tale da farlo veicolare anche al di fuori del nostro bacino d’utenza.

 

Twitter è nato come social ma è rimasto una piattaforma di live tweeting, ovvero un formato più giornalistico a tempo reale, per il quale io invece non sono ancora riuscito a spiccare il volo (altrimenti sarei davvero bravissimo!) e dove sinceramente dovrei applicarmi ma si sa, queste 24 ore al giorno non bastano mai. C’è però la possibilità di creare ottimi contenuti, attirando l’attenzione con link foto e breve didascalia.

 

 

Come generare traffico

 

Le pagine web vengono classificate e posizionate nei motori di ricerca in base a parole chiave che devono rispecchiare il più possibile il target del sito. Ogni contenuto ha un valore per gli algoritmi dei motori di ricerca, dove un grande cervellone chiamato Google dà un peso specifico ad ogni pagina a seconda del numero di collegamenti che puntano a tale pagina da altri siti internet. Sì, lo so, sembra una supercazzola ma è più facile a farsi che a dirsi.

Quindi la regola generale è sempre la stessa: semplicità, ordine ed organizzazione. Un contenuto scritto bene, con le varie linee SEO, può durare sul web per anni e anni. Se scritto bene, un articolo può rimanere ai vertici dei motori di ricerca per chissà quanto tempo e ovviamente più visite riceve più aumenta di autorevolezza.

 

Il consiglio: WebSite X5

Per fare cose grandi ed arrivare a costruire il proprio sogno non c’è sempre bisogno di scalare montagne irraggiungibili. A volte la semplicità ci porta più lontano di quanto possa fare la complessità. Ecco perché vi consiglio sempre di fidarvi di un prodotto valido che con la semplicità vi darà la possibilità di fare in pochissimi passi quello che avete sempre sognato, nella vostra autonomia e indipendenza. In pochi click, aprirete la vostra porta sul mondo, in maniera tale che tutti possano leggere i vostri pensieri e che questi possano viaggiare senza smettere mai. È per questo che ho accettato questo progetto con Incomedia WebSite X5 : perché tutti hanno diritto di sognare e di realizzare i propri desideri.

 

Dal 2010 cerco di “far volare” sul web la mia passione per i viaggi. Ho vissuto in Australia, ho visitato tutto il Sud-Est Asiatico, ho attraversato l'intero Vietnam in moto per consegnare libri ai bimbi degli orfanotrofi, ho visto innumerevoli volte l'Aurora Boreale in Islanda. Nel 2019 ho co-fondato SiVola, il primo tour operator creato da travel blogger.