Ad Oslo l’88,1% dei residenti non possiede un’auto, il 64% si sposta con i mezzi pubblici, il 22% a piedi e il 7% in bicicletta. Il 2019 sarà l’anno della svolta poichè Marianne Borgen, sindaca di Oslo dal 2015, ha deciso che questa sarà la prima città al mondo senza automobili e l’ha fatto con una strategia oculata: togliere i parcheggi.

2019: NESSUNA AUTO IN CENTRO AD OSLO
L’amministrazione di Oslo vieterà l’accesso a tutte le auto nel centro città entro il prossimo anno e le uniche che avranno il permesso saranno quelle riservate ai disabili, che avranno ancora i parcheggi riservati. Nemmeno le auto elettriche, che sono il 24% dei veicoli che circolano per il Paese, avranno il via libera.
La parte interessata dal provvedimento dovrebbe essere quella concentrata intorno al Ring 1, che corrisponde al centro storico e che comprende un’area di circa due chilometri quadrati. Qui ci vivono più o meno mille persone ma ogni giorno ospita più di 90mila pendolari.
OSLO DAL 2015 AL 2019: ADDIO AI PARCHEGGI
La proposta fu lanciata già nei primi mesi d’insediamento nel 2015 e ricevette subito critiche da parte dei negozianti, che si sentirono penalizzati e che secondo loro questo provvedimento avrebbe portata ad una totale disfatta del commercio.
Così, si è pensato ad un piano graduale:
2016 – rimozione dei parcheggi (circa 600 posti auto) lungo le strade all’interno del Ring 1
2017 – rimozione di alcune aree di parcheggio nelle zone circostanti, estensione della rete pedonale, chiusura di diverse strade al traffico, costruzione di nuove piste ciclabili
2018 – creazione di spazi pubblici alternativi al posto dei parcheggi come parchi gioco o panchine
25% DI BICI AD OSLO ENTRO IL 2025
Al momento la percentuale di chi si muove in bicicletta ad Oslo è sotto il 10%: il Comune vuole aumentare questa quota fino al 25 per cento entro il 2025. Il consiglio di Oslo ha anche investito di recente 5 milioni di corone norvegesi (oltre mezzo milione di euro) per incentivare i cittadini che vivono in periferia ad acquistare delle biciclette elettriche.
Riusciranno ad abituarsi a questa rivoluzione che probabilmente fa rima con futuro?