Al primo opening, in zona Musei Vaticani, potrebbe seguirne un secondo in Piazza di Spagna o alla stazione Termini.
Se un tempo la sirena ammaliava gli avventurosi marinai, stregandoli con quel canto che Omero definiva “suono di miele”, oggi affascina i moderni cittadini metropolitani, con il magico aroma di un caffè americano.
È il potere della sirena di Starbucks, il colosso americano che dopo Milano volge alla conquista della capitale d’Italia, brulicante di romani impazienti per l’apertura.
Ma quanto bisognerà attendere ancora, prima di poter godere del famoso frappuccino?
Quando aprirà Starbucks a Roma?
Secondo alcune notizie l’apertura è prevista tra settembre e ottobre 2019, nei pressi dei Musei Vaticani. Una scelta che non sorprende, trattandosi di un’area a grande densità turistica, la quale ospita una struttura museale tra le più visitate al mondo, con i suoi sei milioni di visitatori all’anno.
Se poi si considera anche la vicinanza di San Pietro e Borgo Pio, il successo è assicurato.
La doppietta romana di Starbucks
Lo Starbucks che aprirà vicino ai Musei Vaticani potrebbe non essere l’unico a quanto pare.
Si prevede, infatti, una seconda apertura che ha già dato vita a un serrato toto-location tra i cittadini: le ipotesi cadono sulla stazione Termini e su Piazza di Spagna, entrambe zone di grandissima affluenza turistica.
Le future aperture di Starbucks a Roma
Il piano per la conquista del mercato italiano, da parte della nota catene americana di caffetterie, ha preso avvio da Milano nel 2018, con la Reserve Roastery di piazza Cordusio.

A questa è seguita l’apertura di altre tre caffetterie Starbucks: in Corso Garibaldi, in Piazza San Babila e presso l’area partenze del Terminal 1 dell’aeroporto di Malpensa.
Adesso toccherà a Roma, ma l’ascesa della sirena di Seattle non si ferma qui.
Come infatti ha annunciato Percassi, l’imprenditore bergamasco che ha permesso l’arrivo di Starbucks in Italia, l’obiettivo è quello di portare il colosso americano in tutte le città medio-grandi del centro-nord: Firenze, Bologna, Padova, Verona, Venezia e Torino.
Grandi progetti in arrivo, quindi, per conquistare nuove città in quella che è la patria del caffè per eccellenza.
Una sfida che delinea uno scenario di globalizzazione davanti al quale il popolo del Bel Paese, amante del classico caffè espresso, potrebbe storcere il naso.
In ogni caso l’importante è poter continuare a gustare un bel caffè, perché dopo aver assaporato le meraviglia della Cappella Sistina non c’è niente di meglio che concludere con un altro capolavoro, stavolta del gusto.