Torino – Capo Nord in auto: il viaggio in solitaria di Stefano

Un documentario su un viaggio in solitaria in auto da Torino a Capo Nord, passando per la Danimarca, la Norvegia dei fiordi, le isole Lofoten, la Lapponia Finlandese e alcune grandi capitali nordiche: Stoccolma, Copenaghen, Berlino.

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Come mai hai scelto questo tipo di esperienza in solitaria? E’ stata la tua prima esperienza del genere?
Non avevo mai fatto un viaggio completamente da solo, e la cosa mi incuriosiva moltissimo. Volevo scoprire cosa mi sarebbe successo e quali sensazioni avrei provato nell’affrontare un viaggio così lungo per lo più immerso nella natura senza nessuno con cui parlarne, o con cui condividere l’esperienza nell’immediato. Ed è stata un’esperienza incredibile, la scelta di viaggiare soli di fatto apre un enorme portone verso il mondo, verso gli altri viaggiatori e verso i posti che attraversi, si riesce a coglierne meglio l’essenza.

Tramonto ad Å

Che tipo di tragitto hai percorso? Che consigli dai a chi vorrebbe effettuare la tua stessa avventura?
Dando una lettura alle guide dei paesi che avrei attraversato mi ero fatto un’idea dei posti che avrei dovuto assolutamente vedere, come il Preikestolen, le isole Lofoten o città come Bergen, Trondheim e Stoccolma. In base a quello ho tracciato una bozza di itinerario che avrei percorso in base alle variabili del giorno, come il meteo, la voglia di guidare, o di fermarsi un giorno in più in un posto particolarmente bello. Sono partito da Torino, ho attraversato la Svizzera, la Germania e la Danimarca fino a Hirtshals. Da lì ho preso una nave per Kristiansand, sulla costa sud della Norvegia, e ho iniziato a dirigermi verso nord attraverso Stavanger, Bergen, la regione dei Fiordi, Trondheim, per poi prendere la strada Artica fino a Bodø. Da li un traghetto mi ha portato alle isole Lofoten, che ho attraversato fino a giungere ad Andenes, nelle isole Vesterålen. L’ennesimo traghetto mi ha portato sull’isola di Senja, e da qui di nuovo sulla terraferma, e sulla strada Artica passando per Tromsø, Alta, e infine Capo Nord. La via del ritorno è poi passata per la Finlandia, dove mi sono fermato a Rovaniemi, e poi lungo la costa Svedese, con qualche deviazione interna fino a raggiungere Stoccolma. Da lì sono poi andato a Copenaghen, poi Berlino, per poi tornare a Torino. Il consiglio che do a chi volesse fare lo stesso percorso è di dedicare più tempo alla Norvegia che al resto. La bellezza paesaggistica di certe strade non ha paragoni in tutto il resto del percorso. Esiste un sito che elenca tutte le “strade turistiche nazionali” norvegesi, la cosa migliore da fare e percorrerne il maggior numero possibile. Sono una più bella dell’altra. Al contrario, il paesaggio svedese è piuttosto monotono e regala ben poco di entusiasmante, al di là delle città.

Preikestolen

Cosa ti è piaciuto di più e cosa invece di meno di questo viaggio?
La cosa che mi è piaciuta di più è stata l’immensa bellezza dei paesaggi in cui mi sono imbattuto. E’ stato poi bellissimo vedere come giorno dopo giorno le sensazioni trasmesse dall’ambiente circostante crescessero di intensità: l’esperienza del viaggio in solitudine è estremamente formativa sotto questo punto di vista, apre tutti i canali di percezione dell’essere umano. La cosa che mi è piaciuta di meno probabilmente è stata proprio la meta del viaggio, ovvero Capo Nord. Una trappola per turisti da manuale, poco più che un enorme parcheggio per camper a pagamento posto su una scogliera senza infamia e senza lode. Il luogo che ti ha lasciato a bocca aperta? Dovendone scegliere uno, probabilmente il Faro di Rubjerg. E’ un faro abbandonato sulla costa nord della Danimarca, che col tempo è stato circondato da enormi dune di sabbia portate dal vento. E’ un posto senza tempo, semplicemente stupendo. Oltre a questo, tutto l’arcipelago delle isole Lofoten e Vesterålen, un continuo susseguirsi di scenari mozzafiato.

La strada che porta all'Aurora

Il costo è stato elevato? Hai nuove avventure da realizzare in mente?
Fare un viaggio in macchina con gli attuali prezzi dei carburanti per definizione non è una scelta economica. Per giunta farlo da solo, e attraversando i paesi con i prezzi più alti al mondo. In Norvegia ci si deve poi spesso servire dei traghetti, piuttosto cari come tutto il resto. Avevo calcolato che avrei speso intorno ai 1600 euro per fare gli 11.000 km previsti, pagare traghetti, pedaggi, vignette autostradali, eccetera. Per contenere i costi ho scelto di girare in tenda, e di cucinare cibo che avevo comprato in Italia prima di partire: avevo un borsone pieno di pasta, risotti liofilizzati, sughi pronti, e scatolette di ogni tipo che mi hanno consentito di mangiare per un mese con una spesa di 100 euro scarsi. In totale sono riuscito a stare un po’ sotto i 2000 euro per un viaggio di un mese attraversando paesi più cari d’Europa, tutto compreso. Quanto alle nuove avventure, ci sono innumerevoli viaggi che vorrei fare, ma restando in tema di viaggi solitari, dopo “Torino-Capo Nord” in macchina, mi piacerebbe realizzare un “Torino-Pechino” in treno. Il sogno più grande, però, sarebbe quello di riuscire ad avere il tempo e la possibilità di attraversare il continente americano dall’Alaska alla Patagonia.

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Dal 2010 cerco di “far volare” sul web la mia passione per i viaggi. Ho vissuto in Australia, ho visitato tutto il Sud-Est Asiatico, ho attraversato l'intero Vietnam in moto per consegnare libri ai bimbi degli orfanotrofi, ho visto innumerevoli volte l'Aurora Boreale in Islanda. Nel 2019 ho co-fondato SiVola, il primo tour operator creato da travel blogger.