Stranezze del cibo islandese: cenare con una testa di pecora bollita

Le pecore sono gli animali che, per antonomasia, contraddistinguono maggiormente la cultura islandese. Sia a causa del rigido clima a cui l’isola è costretta, sia per la particolare formazione del suo territorio, gli ovini, qui, hanno trovato un habitat adatto a loro, e, nel corso dei secoli, hanno proliferato.

Una vera e propria fortuna, per gli islandesi, che hanno fatto di questo animale l’epicentro della propria cultura, sia industriale, sia culinaria. Infatti, sono rinomatissimi i tradizionali capi locali in pura lana, in particolare il lopapeysur. Inoltre, anche la cultura culinaria locale ruota attorno ai popolari mammiferi. Dalle gustosissime zuppe agli arrosti, sino alle varie interpretazioni delle interiora.

Proprio le frattaglie, da sempre, al centro di una diatriba tutta nostrana: c’è chi le ama incondizionatamente e chi le odia a prescindere. Da oggi, però, grazie agli islandesi è stata scoperta una nuova frontiera gastronomica: la mezza testa di pecora arrosto.

PIATTO NAZIONALE

Per gli islandesi, questo tipico piatto nazionale è paragonabile alla nostra Testa di maiale. Arrivare ad ottenere i pezzi di carni buoni da proporre nel piatto non è assolutamente semplice.

Il primo scoglio è rappresentato proprio dalla testa. L’animale, infatti, viene venduto dotato di tutti gli organi, compresi gli occhi. A prima istanza, non può che sopraggiungere un senso di inquietudine e disgusto. Una volta sorpassata, però, l’iniziale reticenza, è necessario apportare un lavoro certosino.

È necessario, anzitutto, rimuovere il grasso dalla calotta cranica dell’animale, e quest’operazione può essere molto più complicata di quanto si pensi. In seguito, poi, è necessario andare a rompere determinate ossa.

Una volta compiute queste due operazioni, poi, la strada è in discesa, e l’agognato premio è molto più gustoso di quanto si possa pensare. La carne, infatti, risulta tenera e delicata al palato. La cottura ideale permette ad essa di raggiungere una cremosità che non si potrebbe mai sperimentare con altri tagli. Il gusto, poi, è pieno ed avvolgente.

In sintesi, non bisogna mai giudicare un piatto dalle apparenze. Anche se questo, una volta posto sul piatto, è intento a fissarti intensamente, nasconde un gusto inimmaginabile.
Inquietante, ma decisamente delizioso.

Dal 2010 cerco di “far volare” sul web la mia passione per i viaggi. Ho vissuto in Australia, ho visitato tutto il Sud-Est Asiatico, ho attraversato l'intero Vietnam in moto per consegnare libri ai bimbi degli orfanotrofi, ho visto innumerevoli volte l'Aurora Boreale in Islanda. Nel 2019 ho co-fondato SiVola, il primo tour operator creato da travel blogger.