Un terremoto inaspettato nel Regno Unito per tutti i lavoratori non europei presenti sul territorio che guadagnano meno di 35 mila sterline l’anno. Dal 6 Aprile non potranno più fare richiesta di un visto indeterminato.
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35 mila sterline. 44 mila euro l’anno. E’ questa la soglia minima che il Regno Unito chiede ai migranti non europei per ricevere un soggiorno a tempo indeterminato. Nel caso in cui non si coprano i requisiti richiesti, saranno costretti a lasciare il Paese.
Quale soluzione? Esiste un visto di categoria 2, con requisiti più accessibili e che permette di ricevere un visto di soggiorno per almeno sei anni. I requisiti sono:
- salario minimo di 26.400 euro annui
- avere a disposizione almeno 1.200 euro per i primi 90 giorni sul proprio conto bancario
- ottenere certificato di sponsorizzazione dal proprio datore di lavoro
- pagare tassa sanitaria annuale di 250 euro
- padronanza e conoscenza della lingua inglese
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La nuova disposizione non riguarderà alcune categorie di lavoratori: infermieri, dottorandi e ricercatori, né lavoratori appartenenti alle categorie elencate nella lista di carenza di personale e nemmeno i lavoratori che rientrano nei visti di categoria 2 applicati prima del 5 Aprile 2011.
Questa decisione arriva come incentivo per le aziende alla formazione dei cittadini britannici, senza dover ricorrere a lavoratori stranieri ad un costo inferiore. La decisione ovviamente ha portato diverse critiche con vere e proprie sommosse popolari. Più di 100 mila firme sono state raccolte da un cittadino britannico per l’abbattimento della soglia dei 35 mila euro, con l’appoggio di diverse cariche politiche, tra i quali il Partito Laburista, i Verdi e il Partito Nazionale Scozzese.
Le nuove disposizioni porteranno alla perdita di molto personale qualificato e costeranno ai contribuenti tra 230 e i 730 milioni di euro secondo l’Ufficio degli affari interni britannico.
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