Ritardi, cancellazioni, overbooking dei voli aerei: rimborsi e tutele per i passeggeri
Il mondo dei rimborsi per ritardo, cancellazione oppure overbooking dei voli aerei è una vera giungla dove districarsi tra regole e cavilli richiede una conoscenza della materia e una grande pazienza, soprattutto se si resta a terra lontani da casa o magari dopo aver speso parecchi soldi per un viaggio.
Per rispondere alle esigenze dei viaggiatori, il sito internazionale di ricerca voli e hotel low cost momondo ha elaborato un’interessante infografica su diversi casi e relativi diritti dei passeggeri.
In linea di massima si può chiedere quasi sempre un rimborso alla compagnia aerea; se totale o parziale dipende dai casi e se ci si trova dentro l’Unione Europea, negli Stati Uniti, nel resto del globo. I casi sono molto diversi e cercherò qui di seguito di semplificarli per ogni eventualità, sperando non vi sia mai necessario ricorrervi.
I paesi della UE (compresi Irlanda, Svizzera e Norvegia) condividono il Regolamento CE 261 per i rimborsi in caso di ritardo, cancellazione e overbooking. Se questi superano le tre ore vengono risarciti tra i 250 e i 600 euro a seconda della tratta kilometrica (da meno di 1500 km a più di 3500 km); se si oltrepassano le cinque ore l’indennizzo può essere parziale o totale a seconda dei casi, e comprendere un volo verso il primo punto di partenza (se non siete proprio all’inizio del viaggio); qualora il volo fosse spostato al giorno successivo, la compagnia aerea deve provvedere al rimborso di cui sopra oltre ad alloggio e trasporto da/per l’aerostazione.
Quando le compagnie aeree vendono più biglietti dell’effettiva capacità dell’apparecchio e tutti i passeggeri aventi diritto si presentano facendovi perdere – per ironia della sorte – il posto prenotato allora il risarcimento è totale e per dimostrata urgenza del passeggero è previsto anche un volo di ritorno verso il primo aeroporto di partenza. Appoggiandosi ad altre compagnie partner, la vostra compagnia di riferimento potrebbe offrirvi un volo alternativo con orario simile: in questo caso il rimborso scende anche del 50%. Tutto ciò è valido, allo stesso modo, in caso di cancellazione.
Le compagnie europee sono tenute al risarcimento (totale o parziale) e a eventuali pasti, pernottamenti, telefonate gratuite sia per voli interni all’Unione, sia per quelli da/per paesi extracee.
Questo sempre grazie al Regolamento CE 261 di cui scrivevo sopra. Le compagnie non UE sono vincolate dallo stesso regolamento solo se la tratta è intracee, oppure da un paese dell’Unione verso uno esterno.
Per quanti prenotano in classe Business e poi si trovano sistemati in Economy l’indennizzo è del 30% del biglietto per tratte inferiori ai 1500 km, del 50% da 1500 a 3500 km, del 75% per gli altri voli.
Anche perdere una coincidenza per cause non imputabili a ritardi o negligenza del viaggiatore può comportare dei risarcimenti. Le compagnie europee coprono sia entro la comunità che fuori, mentre le extracee hanno ovviamente limitazioni in Europa.
Gli Stati Uniti invece fanno sermpre caso a sé e non prevedono rimborsi per ritardi e cancellazioni, bensì solo per gli overbooking. Le cifre in questo caso sono di sostanza poiché nei voli domestici è restituito il 200% se si resta a terra tra 1 e 2 ore e del 400% sopra le due ore (fino a un massimo di 650 USD); stesse percentuali per i voli internazionali, ma fino a quattro ore e sopra le stesse, per un massimo di 1300 dollari.
A questo punto, sapendo cosa ci spetta in caso di malaugurata sorte, non resta che partire tenendo le dita incrociate perché tutto funzioni regolarmente. Altrimenti bisogna considerare che anche questi disagi sono parte della vita di chi viaggia per piacere o per lavoro.