“Message in a bottle” è una vecchia canzone dei The Police, in cui il cantante intendeva inviare un S.O.S. al mondo tramite un pezzo di carta scritta rinchiusa in una bottiglia di vetro.
Quarant’anni dopo, la canzone si è tramutata in una curiosa storia, che vale decisamente la pena di raccontare.
Tutto ebbe inizio nel 2017, quando un ragazzino di undici anni decise di spedire un messaggio via mare.
Lo scopo di questo gesto, in realtà, è molto più profondo di quanto si possa immaginare. Il progetto, infatti, è stato realizzato in collaborazione con Verkis, agenzia di consulenza ingegneristica, e con il noto personaggio televisivo islandese Ævar the Scientis.
L’obiettivo era quello di dimostrare quanto i rifiuti gettati in mare potessero muoversi, sensibilizzando il pubblico con dei dati oggettivi.
Il messaggio, infatti, è stato abbandonato in mare munito di sistema di geolocalizzazione GPS e di uno speciale involucro resistente alle acque dell’oceano. Il lancio è avvenuto nel luglio di due anni fa ad opera del giovane islandese e di suo padre.
La bottiglia ha viaggiato nelle acque dell’oceano Atlantico per 18 mesi, prima di depositarsi su di una spiaggia della Norvegia.
In totale, la capsula ha percorso la bellezza di 5000 km prima di depositarsi sulle fredde spiagge scandinave. Dopo il lancio in mare, la bottiglia del nuovo millennio ha vagato, trascinata dalle correnti oceaniche per un lungo periodo tra l’Islanda stessa e le isole Far Oer. Infine, ha intrapreso una rotta che l’ha trascinata lungo la costa del Regno, sino a raggiungere una delle località più vicine a Capo Nord.
Qui, la capsula è stata trovata, lo scorso Capodanno, da Arnt Eirik Hansen, un cittadino norvegese residente nella piccola cittadina di Berlevåg. Durante una passeggiata con i propri cani, la mattina del 1 gennaio 2019, ha casualmente rivenuto questo speciale messaggio.
Il “Save Ours Souls”, volgarmente S.O.S., è stato finalmente ricevuto. In questi anni tanto si è discusso in merito alle conseguenze dell’abbandono dei rifiuti in mare, e tanto si sta facendo nel tentativo di sensibilizzare la popolazione mondiale di fronte a questo particolare e delicato tema.
Il “messaggio in bottiglia” è soltanto l’ultimo gesto di questa campagna mediatica volta a salvaguardare il nostro futuro e quello dei nostri figli. La salvaguardia dei mari è in mano nostra.