E’ il dialogo tra il comandante Rodolfo Simoneschi e il copilota Fabrizio Sanza, gli ultimi tre minuti e mezzo del volo IV 243 della Windjet registrati dalla scatola nera dell’Airbus 319 prima dell’uscita di pista. L’aereo si è schiantato fuori pista nell’aeroporto di Palermo il 24 settembre del 2010. Nell’incidente alcuni dei 123 passeggeri hanno riportato lesioni alla schiena per l’impatto, ma tutti si sono salvati.
Dalla registrazione si comprende la tensione tra il comandante e il suo secondo. Simoneschi riprende Sanza per un suo probabile errore nella manovra di avvicinamento, forse troppo veloce. “Quello che dici tu – gli dice – ha un senso con il cielo sereno di notte. Lo so che acceleriamo la speed (velocità, ndr) per buttare l’aereo giù, ma oggi non è proprio il caso”.
“Quando il tempo è bello facciamo quello che vogliamo, ma guarda che razza di tempo c’è”, ribadisce Simoneschi a pochi chilometri dall’aeroporto Falcone e Borsellino. Dalla torre di controllo intanto arrivano le indicazioni sui venti: raffiche di 16 nodi e vento in coda.
“Stai vedendo? Siamo a quattro miglia e non si vede la pista”, dice Simoneschi quando l’aereo è a 8 chilometri da Palermo. “Non vedo nulla”, ammette Fabrizio Sanza che in quel momento ha i comandi dell’aereo. “Continua a scendere”, gli dice comunque Simoneschi. “Stai scendendo troppo, vedo il mattone che soffre”, gli dice ancora Simoneschi. L’aereo è a cinquecento piedi dal suolo, circa 160 metri. E’ a questo punto che Simoneschi prende il controllo del velivolo, togliendo i comandi a Sanza. “I have control”, dice il comandante e poco dopo si sente l’impatto dell’aereo con la pista.
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