Hanno rischiato grosso all’aeroporto El Prat di Barcellona. Il Boeing 767-300 sta per atterrare in pista. Proviene da Mosca ed è un volo Utar. All’improvviso però la pista viene occupata da un Airbus A340-300 della Aerolíneas Argentinas, rendendo così impossibile l’atterraggio del primo velivolo che così rischia l’impatto e la tragedia. E’ questione di attimi: il pilota del volo proveniente da Mosca decide prontamente di riprendere quota, sfiorando l’Airbus ed evitando l’impensabile.
Gesto azzardato del pilota o errore della Torre di controllo?
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L’8 giugno avviene l’ultimo attacco aereo di una certa importanza. Si tratta di una formazione di almeno 4 aerei A-4 Skyhawk, che sorprendono le navi HSM Sir Galahad e Sir Tristam, in quella che e diventata nota come la ‘tragedia di Bluff Cove’. Entrambe le navi vennero colpite e gravemente danneggiate, cosi come un mezzo da sbarco della HMS Fearless. Questo affonda con la perdita di sei uomini, e l’unico danno subito dalla nave a parte una granata da 105 mm shrapnel giunta a bordo durante i giorni precedenti, e malgrado essa e la Intrepid siano il centro dell’attenzione per gli aviatori argentini, che non riescono mai a colpirle. Le due navi da sbarco logistiche (LSL) hanno 43 morti tra i marines e sette tra l’equipaggio. La Galahad viene piu tardi portata al largo e affondata, la Tristam e riattata successivamente come nave-caserma nel periodo postbellico, e successivamente viene radiata. Questa sola azione ha causato ai britannici oltre il 20% dei loro 236 morti, a cui si aggiungono non meno di 655 argentini. Altri cinque uomini sono feriti a bordo della HMS Plymouth, colpita da bombe rimaste inesplose. I Sea Harrier fanno pagare caro quest’affronto, due abbattuti da Morgan e uno da Smith con i missili AIM-9L; un ultimo Harrier GR Mk.3 viene perso a San Carlos, dove un problema banale (pare l’ingestione di una striscia di alluminio) causa il blocco del motore e il pilota (Squire) deve compiere un atterraggio ‘duro’, con la radiazione del cacciabombardiere, ma senza danni per se. L’11 giugno la Queen Elizabeth 2 torna a Southampton con 700 superstiti delle navi Ardent, Antelope e Coventry, mentre l’avanzata continua.