Il bagaglio da stiva pesava troppo, così ha pensato di indossare tutto quel che causava l’eccedenza di peso della valigia, così si è presentato al gate indossando otto paia di pantaloni e dieci magliette. Per questo motivo Ryan Carney Williams è stato respinto all’aeroporto di Keflavik, in Islanda.
@British_Airways hi being held at Iceland Keflavik airport because I had no baggage put all the clothes on and they still won’t let me on. Racial profiling? Or….. pic.twitter.com/NKgpe1cPFP
— Ryan Hawaii (@RYAN_HAWAII) 10 gennaio 2018
L’uomo ha pubblicato due video sul proprio profilo Twitter, accusando la British Airways di razzismo. La compagnia britannica ha dato la sua versione: “Nel momento in cui abbiamo detto al passeggero che non sarebbe potuto salire a bordo indossando otto paia di pantaloni e dieci magliette, ha cominciato a comportarsi in maniera sgarbata. Abbiamo chiamato un addetto alla sicurezza perché non voleva allontanarsi”. L’uomo ha raccontato di essere stato arrestato.
Nei tweet successivi Ryan spiega com’è stato arrestato, spruzzato con gas urticante e immobilizzato per terra dopo essersi rifiutato di lasciare l’aeroporto. Ha raccontato al sito islandese mbl.is che durante questo trattamento ha mantenuto la calma senza opporre resistenza.
Ma Ryan non si è arreso: il giorno dopo ci ha riprovato, prenotando un volo con un’altra compagnia aerea: EasyJet. Fino al check in, racconta, è andato tutto bene, ma una volta raggiunto il gate, un uomo dello staff l’ha riconosciuto e gli ha impedito di proseguire proprio a seguito della sua precedente avventura. È stato ancora una volta bloccato in Islanda senza bagaglio né soldi.
And AGAIN! Refused from 2 flights in 2 days for no valid reason 🙂 @easyJet @British_Airways thanks guys wonderful service pic.twitter.com/Ivoc0WZvXl
— Ryan Hawaii (@RYAN_HAWAII) 11 gennaio 2018
Ryan è stato in seguito contattato sia dalla British Airways, sia da EasyJet. Inizialmente hanno rifiutato di rimborsarlo, ma dopo che il ragazzo ha minacciato di procedere per vie legali, ha riottenuto il costo dei biglietti, come twittato nei post che mostrano gli screenshot degli sms ricevuti dalle compagnie aeree. Hawaii sostiene che il suo trattamento fosse legato a pregiudizi razziali, per via dei rasta, degli abiti vistosi e dello smalto sulle unghie.
Spoke to @easyjet via dm and this was there response, can’t believe this is real life right now… pic.twitter.com/h8EqkEwTpH
— Ryan Hawaii (@RYAN_HAWAII) 13 gennaio 2018
Due giorni dopo è tornato finalmente a casa. Ovviamente con un’altra compagnia, la Norwegian.