Un uomo di 28 anni in viaggio dal Giappone verso Boston aveva nella valigia una granata fumogena, diversi coltelli, un’accetta, tre manganelli, un respiratore, sacchi per cadaveri, una maschera antigas e una tuta contro i rischi biologici. Non propriamente un bagaglio da vacanze, ed è quindi finito dietro le sbarre.
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È successo venerdì all’aeroporto di Los Angeles, dove l’insolito viaggiatore, identificato come Yongda Huang Harris, cittadino americano di origine cinese, è stato notato durante uno scalo dell’aereo su cui si trovava. Anche il suo abbigliamento era in effetti alquanto insolito: Sotto ad un trench indossava un giubbotto antiproiettile e pantaloni ignifughi.
A quel punto è stato quindi sottoposto ad esame anche il suo bagaglio ed è venuto fuori tutto l’armamentario, compresa la granata fumogena, che rientra negli “oggetti” che è proibito portare a bordo. Si tratta di un ordigno, hanno poi precisato le autorità federali in una nota, “che potrebbe potenzialmente riempire di fumo la carlinga di un aereo commerciale o causare un incendio”. E quindi Harris è stato incriminato per “trasporto di materiali percolosi”, per cui rischia una condanna minima a cinque anni di carcere.
Gli altri “articoli” trovati nella valigia di Harris non violano però le regole della Transportation Security Administration, purché non vengano portati in cabina e vengano inviati nella stiva bagagli del velivolo, come nel suo caso.
Un portavoce dell’aeroporto giapponese di Kansai, da dove Harris si è imbarcato, ha fatto sapere che le autorità locali hanno aperto un’indagine sulla vicenda, ma la sicurezza dello scalo, relativamente al volo in questione, non ha notato alcun passeggero sospetto o bagagli con materiale pericoloso.
Resta frattanto da chiarire perché Harris, che si rifiuta di collaborare, portasse con sé del materiale del genere. Un’udienza davanti ad un tribunale federale fissata per ieri è stata rimandata a venerdì.
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