Nelle vicinanze dei grandi aeroporti internazionali aumentano le precipitazioni e la colpa è del traffico aereo: i velivoli bucano le nuvole aprendo fori e canali al loro interno, che scatenano fiocchi di neve e scrosci.
E’ possibile che gli aerei influenzino il clima, facendo piovere e nevicare di più? Ad indagare il rapporto fra il traffico nei cieli e l’aumento delle precipitazioni è un nuovo studio su Science 1, che sostiene proprio questo: volando attraverso le nuvole, i velivoli – sia i grandi jet commerciali che i piccoli aerei privati – creano al loro interno buchi o veri e propri canali, col risultato di incidere in modo diretto sulla caduta di pioggia e neve. Che risultano infatti più frequenti in prossimità dei grandi aeroporti internazionali, dove il traffico è più intenso.
E’ poco probabile che il fenomeno abbia conseguenze sul riscaldamento globale, avvertono gli autori dello studio, ma di fatto sembra proprio che quei passaggi ripetuti in mezzo alle nubi che contengono acqua sopraffusa – rimasta, cioè, liquida anche a temperature molto fredde, inferiori a O gradi – abbiano una ricaduta effettiva sul microclima locale.
Difficile quindi che si avvertano conseguenze su larga scala a livello globale, ma una prima ricaduta pratica è già stata prevista: la necessità di scongelare le ali degli aerei, in futuro, sarà sempre frequente, dal momento che in inverno gli aeroporti sono spesso coperti da nubi basse. Senza contare il possibile malumore di chi abita nelle vicinanze degli scali, bagnati e innevati più che altrove.
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