Cos’è innanzitutto l’Harlem Shake? È un tormentone a base di musica house dotato di un canovaccio sempre identico: in sostanza una sola persona inizia a ballare tra l’indifferenza dei presenti per quindici secondi, poi quando il ritmo si fa più forte, iniziano a ballare anche gli altri con abiti assurdi e improbabili, per altri quindici secondi.
New York – “Harlem Shake”, il nuovo ballo tormentone che sta facendo impazzire i giovani e contende a Gangnam Style la palma del videoclip più cliccato degli ultimi mesi, si balla anche in aereo. È quanto accaduto su un volo Colorado Springs-San Diego di Frontier Airlines, dove un gruppo di giovani ha improvvisato una danza collettiva con tanto di video, che sta facendo il giro del mondo sul web.
La trovata degli studenti del club Colorado Collegès Frisbee Team non è però piaciuta alla Federal Aviation Administration (Faa), che ha deciso di aprire un’inchiesta. Nel video si vede uno dei ragazzi che inizia a ballare in solitario, in breve seguito dalla maggior parte dei passeggeri, e proprio il movimento simultaneo di un elevato numero di persone durante il volo, secondo la Faa, pone problemi di sicurezza non trascurabili. «Le lesioni causate dalle turbolenze quando i passeggeri sono senza cintura sono le più comuni – ha spiegato Steve Wallace, ex direttore dell’ufficio incidenti dell’agenzia federale – E credo che in questo caso ci siano notevoli problemi di sicurezza».
Nel frattempo il quotidiano New York Times spiega che la danza trova le sue origini addirittura negli anni Novanta. Harlem Shake sarebbe nato a New York oltre trent’anni fa: un ballo in stile hip-hop molto più techno e frenetico, ideato da un allora ragazzo di Harlem conosciuto come Al.B, che nel 2003 ne ha chiesto la paternità. L’uomo, il cui vero nome è Albert Boyce, è morto nel 2006 a 43 anni, e come racconta la madre Sandra Boyce al New York Times, ha passato tutta la vita danzando. «Ha creato il suo ballo al parco – ha detto Sandra – un parco di Harlem, per questo è diventato l’Harlem Shake».
Il video originale “Do the harlem shake”, creato da Filthy Frank studente di comunicazione di diciannove anni ha già fatto diversi milioni di vesualizzazioni. E dalla rete il fenomeno sbarca anche nella realtà.
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