Ah, quant’è bello preparare la valigia per partire…. due settimane prima della partenza!
Se prepari la valigia due settimane prima perchè non vuoi arrivare all’ultimo giorno con la paura di dimenticare qualcosa dovresti sapere che Noè ci ha messo molto meno tempo a raggruppare tutti gli esseri viventi sull’arca. In due settimane Brooke Logan di Beautiful ha conosciuto, in senso biblico, l’albero genealogico suo e dei tre quarti della palazzina sua, in due settimane Luca Giurato è riuscito a fare lo spelling di “sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa”. E’ arrivato senza difficoltà alla P di “sopra”.
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Dovresti anche sapere che per due settimane sarai costretto a vestirti con indumenti che non vedevi dai tempi della Comunione. E così sono già due giorni che vado in giro con le Bull Boys che ad ogni passo illuminano i talloni e con le bermuda con calzini a metà tibia che i tedeschi all’Oktoberfest me fanno un baffo! Dovresti anche sapere che se prepari la valigia due settimane prima della tua partenza quella fantomatica lista delle cose da portare elencate su un foglio bianco lasciato lì sulla scrivania, ogni giorno sia allunga.
La mia lista si conclude così:
√ T-shirt
√ Spazzolino
√ Costumi
√ Passaporto
√ Dire
√ Fare
√ Baciare
√ Lettera
√ Testamento
√ Un
√ Due
√ Tre
√ Stella
√ Topolino che al mercato comprò
La confusione più totale! Ho sempre paura di dimenticarmi qualcosa, ho messo un post-it per ricordarmi di mettere un post-it per rassicurarmi di non dimenticarmi nulla e scriverlo su un post-it. C’è chi ha fatto i soldi con i post-it ed è talmente impegnato che non ha nemmeno il tempo di andare da un parrucchiere (ogni riferimento a nome, cose, animali o città NON è puramente casuale). I giorni prima della partenza poi sono interminabili. Oggi ho guardato l’orologio ed erano le 18. L’ho controllato dieci minuti dopo ed erano le 16.45. Com’è possibile?
E poi, la preparazione della valigia è stupenda con la S maiuscola. Parti piegando accuratamente ogni minimo indumento, con tanto di righello, goniometro e bolla. Alla terza t-shirt piegata male, sbuffi, la appallottoli, fai un passo indietro e provi il canestro da tre punti esultando con la lingua alla Michael Jordan se la maglia stropicciata prima di infilarsi nel trolley tocca due volte il bordo.
Siamo tutti sognatori, siamo tutti un po’ Cristoforo Colombo che cercava le Indie e ha trovato l’America. Noi maschietti cerchiamo quella maglietta fighissima che ci hanno regalato al compleanno del 2005 ma non trovi nulla: il nostro armadio è peggio di Narnia. Una volta mentre facevo il cambio di stagione ho addirittura trovato Repetto, pensavo si fosse trasferito in America, invece era ancora lì che ballava tra i vestiti come ai bei tempi dei primi 883. Ah, italiani.. un popolo di Santi, poeti, naviganti e patria del calzino spaiato! Quanti divorzi ho visto in quella lavatrice, più lacrime che al Sabato sera da Maria. “Non aprire la busta” urlavano. Era arrivata la luce da pagare.
E comunque dopo tanta indecisione ho finalmente trovato una soluzione.. mi porto lo zaino dello Seven con le scritte fatte con il bianchetto e le Bull Boys ai piedi che poi, alla fine, non mi stanno nemmeno così male!
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