Il Capodanno è una delle feste più attese in tutto il mondo. Si festeggia praticamente ovunque, ma ogni paese porta con sè usanze e tradizioni caratteristiche. Per la maggior parte delle popolazioni esso cade il 1° gennaio, ma non è sempre stato così.
Il Capodanno cinese, o capodanno lunare, si festeggia ancora oggi in diversi paesi dell’estremo oriente (tra cui Cina, Giappone, Corea, Mongolia, Nepal, Bhutan) in corrispondenza del novilunio che cade tra il 21 gennaio e il 19 febbraio.
Il Capodanno islamico si festeggia il primo giorno del mese di Muharram e può corrispondere a qualsiasi periodo dell’anno gregoriano, in quanto l’anno lunare impiegato nel calendario islamico è circa 11 giorni più breve dell’anno solare del calendario gregoriano, cosicché una data islamica si “sposta” indietro, rispetto al calendario gregoriano, di circa un mese ogni tre anni.
E ancora, il Capodanno tibetano, cade tra gennaio e marzo; in Iran il Norouz coincide con l’equinozio primaverile (21 marzo); in Thailandia, Cambogia, Birmania e Bengala, il capodanno solare, detto Songran, è invece compreso tra il 13 e il 15 aprile, in occasione del cambiamento di posizione del sole nell’anello dello zodiaco; mentre il Rosh haShana, il Capodanno ebraico, ricorre generalmente nel mese di settembre.
Eccezioni a parte, se prendiamo come riferimento il fuso orario italiano, le terre che per prime vedranno il passaggio al nuovo anno saranno l’Isola Caroline, un atollo dell’Oceano Pacifico appartenente alle Kiribati, e per questo definita anche Millennium Island, seguita a ruota da Kiritimati, anch’essa appartenente alle Kiribati e ufficialmente conosciuta anche come Christmas Island, poiché scoperta dal capitano James Cook il 25 dicembre 1777. Questo arcipelago, appartenente alla lontanissima Oceania, si trova infatti proprio sulla cosiddetta linea internazionale del cambiamento di data: una linea immaginaria sulla superficie terrestre istituita nel 1884.
Rientrano nello stesso orario, ma geograficamente arrivano dopo, Apia, la capitale delle Samoa, e Fakaofo, un atollo del gruppo delle Tokelau. A seguire sarà l’arcipelago delle Chatham Island a celebrare il 2014 con solo un quarto d’ora di differenza. E finalmente, dopo un’ora (alle 12:00 del 31 dicembre), sbarchiamo in Nuova Zelanda: Wellington, la capitale, e Auckland, la sua più grande città, sono i due primi grandi centri urbani al mondo a celebrare l’anno nuovo. Da qui in poi sarà un frenetico susseguirsi di festeggiamenti, con i brindisi e i fuochi pirotecnici delle più grandi città del mondo.
ORE 14: SYDNEY
ORE 16: TOKYO
ORE 17: HONG KONG e SINGAPORE
ORE 18: BANGKOK e HANOI, capitale del Vietnam
ORE 19.30: NUOVA DELHI, India
ORE 21.30: TEHERAN, capitale dell’Iran
ORE 22: MOSCA
ORE 22: BAGHDAD e NAIROBI, rispettivamente capitali di Iraq e Kenya
MEZZANOTTE: ROMA, PARIGI, BERLINO, BARCELLONA, PRAGA, MADRID e STOCCOLMA
ORE 1: LONDRA, DUBLINO e LISBONA
ORE 3: RIO DE JANEIRO
ORE 4: BUENOS AIRES
ORE 6: NEW YORK
ORE 7: CHICAGO
ORE 9: LOS ANGELES, SAN FRANCISCO e LAS VEGAS
ORE 11: HAWAII, gli ultimi a brindare per l’arrivo del 2014, insieme all’Alaska
* CURIOSITA’. Nel Medioevo, in molti paesi europei era infatti in uso il calendario giuliano e vi era un’ampia varietà di date che indicavano il momento iniziale dell’anno: dal XII secolo fino al 1752 in Inghilterra e in Irlanda il capodanno si celebrava il 25 marzo (giorno dell’Incarnazione e usato a lungo anche a Pisa e Firenze); in Spagna, fino all’inizio del Seicento, il cambio dell’anno era il 25 dicembre, giorno della Natività; in Francia, fino al 1564, il Capodanno veniva festeggiato nella domenica di Resurrezione, a Venezia era il 1° marzo, mentre in Puglia, Calabria e Sardegna lo si festeggiava, seguendo lo stile bizantino, il 1° settembre. Queste diversità locali (che, specialmente nel Sacro Romano Impero variavano spesso da città a città), continuarono anche dopo l’adozione del calendario gregoriano, fu infatti solo nel 1691 che papa Innocenzo XII emendò il calendario del suo predecessore, stabilendo che l’anno dovesse cominciare il 1° gennaio. L’adozione universale del calendario gregoriano fece sì che anche la data del 1º gennaio come inizio dell’anno divenne infine comune (o quasi).