Il veronese Luca Morati ha perso la vita in un incidente di volo avvenuto in Alta Savoia. Il professionista si era trasferito a Ginevra per lavoro. Il velivolo da turismo, forse per un guasto, ha perso quota. Deceduto anche il pilota, un francese che aveva con sé la figlia. La ragazza è ferita al bacino.

TRAGEDIA NEI CIELI. Verona. È morto, e lui su quell’aereo c’era per caso, giusto perchè il primo pilota aveva la raucedine e avrebbe avuto difficoltà a parlare con le varie torri di controllo. Così Luca Morati, 32 anni, veronese, ieri mattina alle 8.40 è precipitato su un Premier Raytheon 390, un piccolo aereo decollato dall’aeroporto di Annemasse, nell’Alta Savoia francese e precipitato a Cranves-Sales.
Il flight dispatcher veronese è morto sul colpo. Così come il primo pilota. A bordo c’era anche figlia minorenne, del pilota francese, che ha riportato la frattura del bacino. L’apparecchio era un bireattore e si è trovato in difficoltà subito dopo il decollo, ha spiegato Pierre Molager della prefettura di Sant Julien en Genevois. L’aereo avrebbe prima urtato il tetto di una casa per poi schiantarsi nel giardino di un altro edificio prendendo fuoco. C’era una nebbia alta a ricoprire la pianura del fiume Arve, ma non tale da limitarne la visibilità sul terreno. Il bilancio della tragedia avrebbe potuto essere molto più grave, poichè quella zona è altamente urbanizzata. Il veronese Morati s’era trasferito a Ginevra per lavoro dopo aver conseguito il brevetto di flight dispatcher, che è il responsabile di tutte le fasi di ogni singolo volo: dalla pianificazione all’atterraggio. Infatti, un aereo non può decollare da un aeroporto senza l’approvazione del flight dispatcher. Moratti, nella sua carriera si era occupato soprattutto di tracciare rotte. Aveva conseguito il primo brevetto da pilota, aveva sostenuto gli esami teorici per il secondo brevetto e studiava per fare il pilota.
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In italia aveva lavorato per MyAir e ClubAir. Nonostante la sua attività nel fine settimana tornava spesso in città, dalla sua ragazza, con cui conviveva in zona Fiera. Ieri un amico pilota gli aveva chiesto la cortesia, considerate le sue condizioni di gola, di trasferire con lui l’aereo e di tenere i contatti radio. Un volo di una decina di minuti, non doveva essere altro, invece la tragedia. La giovane figlia del pilota, è stata portata al Centre hospitalier Alpi Ginevra, in prognosi riservata.
Secondo la ricostruzione della gendarmeria l’aereo avrebbe colpito prima il tetto di una casa nel villaggio di Vetraz-Monthoux. Forse il pilota accorgendosi del guasto tecnico ha tentato un atterraggio di emergenza, ma sarà l’inchiesta giudiziaria a chiarirlo. Erano una sessantina vigili del fuoco e gendarmi mobilitati. Trenta di loro hanno spento il fuoco e soccorso le vittime. Sul sito dell’aviazione la notizia s’è subito diramata, e i colleghi hanno pubblicato l’immagine dell’amico con «Ciao Luca». Per tutti lui era Rantax82. E sul blog dell’aviazione sono stati tanti quelli che hanno voluto salutare Rantax82 con una frase, ma anche con la disperazione che provoca una notizia drammatica e triste quanto la morte prematura di qualcuno che conosci. «Ciao Luca grande amico, sei volato via nel modo migliore, facendo ciò che volevi! Non ti dimenticherò mai», hanno scritto gli altri piloti, rivolgendo solidarietà alla famiglia e alla fidanzata del veronese. Non si sa ancora quando la salma del veronese potrà fare rientro in patria per il funerale e la sepoltura. Per il riconoscimento della salma sarà necessario l’esame del dna e la sua comparazione con un familiare. E infatti ieri da Verona, via Venezia sono partiti i genitori e la fidanzata di Morati, accompagnati dal comandante Luca Presente, che dirige una grossa compagnia aerea internazionale.
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