Bloccati a Cuba: 25 studenti in gita tornano in Europa in veliero
Genitori, fratelli e i fedeli cagnolini si sono ritrovati al porto di Harlingen in Olanda per riabbracciarli.
Venticinque ragazzi tra i 14 e i 17 anni che si trovavano bloccati a Cuba, sono riusciti a tornare a casa nella maniera più avventurosa possibile, dopo 5 settimane di navigazione e 7 mila km (e una gita indimenticabile).
Il loro viaggio a Cuba, una delle mete preferite per passare delle vacanze al caldo, doveva essere un’emozionante vacanza studio dall’altra parte del mondo. Nessuno si sarebbe mai immaginato che di lì a poco il mondo si sarebbe fermato, insieme all’aereo che avrebbe dovuto riportarli a casa.
Da Cuba a casa con un veliero
Così una volta arrivati in un’incantevole goletta di 60 metri nei Caraibi, gli studenti non hanno potuto fare altro che continuare la navigazione a bordo del Wylde Swan con destinazione finale Paesi Bassi: da Cuba a casa con un veliero!
Una vera traversata dell’Oceano Atlantico per più di 7 mila chilometri ed un’avventura fuori da ogni immaginazione per questi ragazzi, ma non per lo staff nautico della barca, 12 marinai esperti della Masterkip, azienda olandese che organizza vacanze studio a vela.
Attraversare l’Atlantico: fatto!
Nelle cinque settimane di navigazione, l’avventura è stata goduta al massimo, come dimostra la bandiera ammainata al rientro sulla barca: “Cose da fare una volta nella vita: attraversare l’Atlantico, passare per il Triangolo delle Bermuda e nuotare al centro dell’Oceano. Fatto!”
L’unica tappa prima di rientrare in Olanda sono state le Isole Azzorre, per ricevere provviste e abiti caldi, dato che nessuno aveva abbigliamenti ed attrezzature adatte per la traversata dell’Oceano.
Nessuna passeggiata però. Nessuno è potuto sbarcare, causa “lockdown”.
«È stato vedere tutti in mascherina, al rientro, e abituarsi a tenere le distanze. Non avevamo mai visto un mondo così» ha raccontato uno dei ragazzi alla CNN
Una vera avventura da Pirati dei Caraibi per i ragazzi che sono stati ribattezzati “guerrieri dell’Oceano”, sicuramente un’esperienza da mettere nel curriculum.