1000 articoli. Una buona cifra. Una cifra tonda, facile da ricordare. Non un punto d’arrivo, ma sempre una nuova partenza. E come non rendere onore a questa cifra se non con un articolo che parlerà del mio prossimo viaggio?
Fortunatamente è periodo di cifre tonde, come raccontavo qui. Adoro scrivere, viaggiare e leggere le vostre storie. Vedervi crescere pian pianino sui miei vari blog e social non può che farmi piacere. Mi sento come l’amico logorroico pronto a raccontare le proprie avventure attorno ad un tavolo, aggiungendo pian pianino una sedia in più, per far spazio a tutti quelli che hanno voglia di ascoltare questi racconti.
E così si parte di nuovo. Tre settimane in giro per l’Asia, nuovamente la mia amata Asia, scoperta quasi per caso in quei tre giorni di passaggio a Kuala Lumpur durante il primo volo di ritorno dall’Australia. “Dove mi fermo prima di tornare a casa?” pensai. Thailandia? Uno spreco per tre giorni. Singapore? Troppo cara per il mio budget. Kuala Lumpur? Why not!
E fu così che quell’Agosto 2012 mi ritrovai nell’umida Kuala Lumpur, con il naso all’insù a fissare le immense Petronas Towers e a perdermi per i vicoletti di Petaling street.
Ma questa è un’altra storia. Perchè sì, da Kuala Lumpur ci passerò nuovamente ma la destinazione sarà un’altra: Indonesia.
Volo andata e ritorno da Torino a Giacarta con Turkish Airlines. Scalo a Istanbul. Arriviamo a Giacarta e subito si riparte per Yogyakarta, un’ora di volo dalla capitale Indonesiana. E siamo già a quota tre aerei. Alla fine saranno otto. “Siamo” perchè saremo in due: io e il buon Valerio.
Ci fermiamo a Yogya e zaino in spalla andremo alla ricerca di una sistemazione per la notte, perchè il giorno dopo andremo a scoprire i due templi hindu più importanti della zona: gli immensi Prambanan e Borobudur.

Da qui in poi arriva la parte più dura del viaggio: direzione Bromo, il vulcano indonesiano che si trova nell’isola di Java, a quasi 2400 metri d’altitudine. Mettetevi comodi, vi aspettano (almeno) dodici ore di pullman per raggiungere la città più vicina al vulcano. Sveglia in piena notte e di nuovo in viaggio per salire sul cratere e ammirare la magia dell’alba su questo paesaggio Paradisiaco. E’ una di quelle esperienze che difficilmente dimentichi (o almeno così mi han detto) ed è per questo che non vedo l’ora di viverla sulla mia pelle. Guardare per credere.

Continueremo visitando anche il cratere di Ijen per poi avvicinarci finalmente a Bali. Da lì un po’ di relax obbligatorio e visita a Ubud, Uluwatu e Isole Gili.
Saranno già passate due settimane e tra una visita e una giornata di mare saremo già pronti per rimetterci in viaggio: si torna in Thailandia!
Una manciata di giorni a Bangkok non si rifiuta mai. Ci ho lasciato il cuore, ci ho lasciato degli amici e soprattutto dovremo salutare la nostra simpatica Mint, che quest’anno compie 9 anni! Bangkok per me fa rima con Andrea e Kevin, che da anni ormai rendono più speciale il passaggio nella capitale della “Terra del Sorriso” per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerli. E non c’è cosa più bella di rendere “reale” un’amicizia nata dietro lo schermo di un computer.
Ma poi.. vi ricordate di Mint? Vi rinfresco la memoria con questo video!
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Ho raccolto le mie emozioni anche in un videomontaggio, ma ogni volta che penso alla Thailandia mi si riempiono gli occhi di gioia e mi diventano lucidi. Ho spiegato di quanto mi abbia stupito questa Terra in un articolo dove arrivo ad un pensiero: “viaggiare non è prendere un aereo e andare dall’altra parte del mondo”
Il vero senso di un viaggio ti lascia sensazioni come queste quando stai per andare via o quando stai per tornare. Riguardo questo video mille volte e per altre mille ancora i miei occhi diventeranno lucidi. Viaggiare cos’è? E’ il sorriso di una bimba in Thailandia.
Ma la Thailandia non sarà l’ultima tappa del nostro viaggio. Stavamo parlando di Kuala Lumpur? E proprio lì tornerò, per una toccata e fuga, per far scoprire al mio compagno di viaggio Valerio, l’immensità di quelle torri marcate Petronas che svettano raggiungendo quasi 500 metri, tra lo smog della capitale malesiana. Lo farò sudare sui 272 scalini delle Batu Caves e lo farò perdere nelle vie di Petaling Street.
Più scrivo e più mi viene voglia di partire nello stesso istante in cui le mie dita picchettano con decisione e determinazione i tasti sulla tastiera, con la stessa faccia felice di chi sta per ri(scoprire) un altro piccolo angolo del mondo.
Manca una settimana alla partenza, ma in realtà io non mi sono mai fermato. Sono in viaggio da una vita. 1000 di questi viaggi a tutti Voi!
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