Vacanze in Arabia Saudita? Presto potranno diventare realtà. Fino ad oggi, questo Paese desertico del Medio Oriente che – per estensione – occupa quasi tutta la penisola araba, non era certo in vetta alle preferenze dei viaggiatori. Anzi, era il Paese stesso a non essere ancora pronto ad una totale apertura al turismo, nonostante gli alti numeri (nel 2016 gli ingressi sono stati 18 milioni, ma erano prevalentemente musulmani in visita a La Mecca).
Oggi, però, sembra che le cose stiano cambiando: l’Arabia Saudita punta al turismo internazionale, e lo fa lavorando a straordinarie infrastrutture.
Vision 2030: l’Arabia Saudita verso il cambiamento
Fino a un paio d’anni fa, il turismo occidentale in Arabia Saudita era prosseché inestistente. Non venivano rilasciati visti turistici, e a ciò si aggiungeva un clima di restrizioni: il divieto di consumare l’alcol, il rigido codice d’abbigliamento, le limitazioni nell’interazione tra le persone non aiutavano di certo.
Tuttavia, il nuovo principe eridatario Mohammed bin Salman, ha fin da subito dimostrato di voler cambiare le cose. Il suo ambizioso programma Vision 2030 mira a rinnovare l’Arabia Saudita economicamente e socialmente, per renderla meno dipendente dall’industria dei combustibili fossili (ad oggi, il Paese è quasi totalmente dipendente dal petrolio) e più appetibile agli occhi dei turisti. Soprattutto di quelli internazionali.
L’obiettivo di Vision 2030 è proprio quella di sviluppare coste e siti storici, e di promuovere il settore dell’intrattenimento. A partire dalle meraviglie che qui si celano. Un esempio? Il tesoro archeologico di Al-Ula e le rovine di Mada’in Saleh, antiche di duemila anni e testimonianza di quella civiltà che portò alla nascita di Petra, in Giordania.
Un resort di lusso sul Mar Rosso
Così, presto l’Arabia Saudita vivrà uno sviluppo turistico senza precedenti: 180 chilometri di costa lungo il Mar Rosso, 30 mila chilometri quadrati chiamati ad ospitare un incredibile insieme di isole (si parla di cinquanta), spiagge bianche, vulcani dormienti, hotel, aeroporto.
Un progetto mastodontico, che comincerà nel 2019 e sarà ultimato nel 2022, inizialmente grazie ai fondi pubblici e aprendosi poi a investitori internazionali. Lo spot, trasmesso dal governo, fa sognare. E l’Arabia Saudita sta già attirando su di sé curiosità e interesse. Del resto, dallo scorso 1 aprile il Paese ha iniziato ad emettere visti turistici. E il mondo ha cominciato a guardare a quest’angolo d’Asia ricco di Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO, in cui si vedrà presto (nel 2020) quella Jeffah Tower che sarà il grattacielo più alto del mondo.
Ciò che resta da capire è come cambieranno i tanti divieti che ancora in Arabia Saudita vigono. Che l’immenso eco-resort sia un’oasi di libertà, anche da questo punto di vista?