Il Dornier Sita è precipitato poco dopo il decollo, forse per lo “scontro” con un uccello. A bordo c’erano persone di nazionalità britannica, cinese e nepalese. Il volo era diretto Lukla, base delle escursioni sull’Everest. Un gruppo italiano non si è imbarcato all’ultimo momento
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KATHMANDU (Nepal) – Diciannove persone, quasi tutte turisti stranieri, sono morte nello schianto di un piccolo aereo da turismo caduto stamattina all’alba non lontano dall’aeroporto di Kathmandu, capitale del Nepal. Lo rende noto la polizia locale. Il velivolo, un Dornier della compagnia Sita Air, si è schiantato al suolo poco dopo il decollo dall’aeroporto di Kathmandu, riferiscono i media nepalesi.
Ratish Chandra Lal, general manager dell’aeroporto di Kathmandu, ha reso noto che poco prima del disastro il pilota del Dornier aveva detto alla torre di controllo di aver avuto una collisione con un uccello.
Fra i passeggeri dell’aereo, che si stava dirigendo a Lukla, base delle escursioni sul monte Everest, c’erano turisti stranieri e alcuni membri dell’equipaggio. Funzionari locali inizialmente avevano parlato di due italiani fra le vittime, ma la nostra diplomazia ha smentito. “In effetti – ha detto per telefono una fonte diplomatica all’Ansa – era previsto che un gruppo di italiani salisse a bordo di quell’aereo, ma poi per ragioni organizzative non lo ha fatto”. Pare che il pilota abbia tentato di posarsi sulle rive del fiume Manohara, ma purtroppo il velivolo ha preso fuoco.
Poco più tardi, la polizia ha precisato che “gli stranieri deceduti sono 12, sette turisti britannici e cinque cinesi. Le altre 7 vittime sono 4 viaggiato e 3 membri dell’equipaggio nepalese”. “Il luogo dell’incidente si trova a meno di un chilometro dall’aeroporto”, ha dichiarato il portavoce della polizia, Binod Singh. L’apparecchio, che era in fase di decollo, assicurava il collegamento verso Lukla, nel nord-est del paese, base di partenza della gran parte delle spedizioni alpinistiche ed escursionistiche nella zona dell’Everest.
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