Natale è magìa. Natale è mangiare, bere, riunirsi, scriversi, chiamarsi, abbuffarsi, regalarsi, riciclarsi, illudersi, stupirsi, taggarsi, cliccarsi.
A Natale c’è il solito parente “ottimista” che “non ci sono più i Natali di una volta”
A Natale c’è chi inizia a mandare gli auguri da dopo Ferragosto. Poi sono quegli auguri aziendali, con nome cognome partita IVA e codice fiscale, quelli da selezionare “rubrica” e “invia a tutti”.
A Natale ci sono i parenti che: “Allora quando ti sposi?”
A Natale se ti alzi da tavola prima del Panettone sei automaticamente cancellato dal testamento e dall’albero genealogico familiare.
A Natale c’è il campionato mondiale di cucina indoor. Mamme, sorelle, zie e nonne in un esercito culinario. Salutano i parenti i primi di Dicembre come se stessero partendo per l’Afghanistan. Grembiule mimetico e varcano la soglia della cucina per rimanerci chiuse fino al 24 sera. Sigillano la porta con il silicone per impedire ad altri di entrare. C’è una tensione tra una padella e l’altra che una puntata di Masterchef in confronto è una puntata di Barbapapà. Sei l’unico che ha in casa in corridoio allestito a buffet.
A Natale conosci parenti che pensavi non esistessero.
A Natale hai l’idea geniale di andare a prendere i regali il 23 o il 24. Quando abbiamo vinto i Mondiali nel 2006 c’era meno gente in giro.
A Natale ci sono i Babbi Natale appesi ai balconi.
A Natale ci sono i papà che si vestono da Babbi Natale. Non provate ad appendervi a nessun balcone perchè verrete scambiati per un pupazzo e rimarrete lì per giorni.
A Natale non si fa più il Presepe perché abbiamo paura di pagare l’IMU sulla stalla.
A Natale i Re Magi si sono impoveriti talmente tanto per colpa della crisi che al posto di oro, incenso e mirra in mano hanno solo dei curriculum.
A Natale si fa la gara a chi ha l’albero più luminoso. Al concerto delle Spice Girls c’erano meno luci.
A Natale c’è il giro delle case dei parenti. All’entrata devi prendere il numerino come in posta.
“A Natale siamo tutti più buoni”. Per la gioia dei cannibali.
“A Natale si può dare di più”. Sempre meglio mettere i soggetti che poi magari qualcuno si illude.
A Natale ci sono film dove gli attori sono già morti e resuscitati dodici volte.
A Natale finiscono le amicizie per una foto con un alberello con cinquanta tag di auguri.
A Natale si pubblica “Last Christmas”, “So this is Christmas” e “All I want for Christmas is you!”. Ma un Toto Cotugno qualsiasi che facesse una canzone di Natale in italiano, no eh?
A Natale famiglie si sfasciano per colpa del solito simpaticone che alla tombola grida “terno” al primo numero estratto.
A Natale il nonno si commuove lo stesso all’apertura del regalo nonostante sia il settimo anno consecutivo che riceve come regalo pantafole e pigiama.
A Natale se non c’è la neve, non è Natale.
A Natale la nonna sbaglia il nome della tua nuova ragazza, chiamandola con quello della tua ex.
A Natale ogni regalo è “se non ti piace ho lo scontrino, lo cambiamo!”
A Natale ogni anno è un “non voglio nessun regalo, non faccio gli auguri a nessuno, l’albero quest’anno non lo faccio, l’atmosfera natalizia non è più la stessa”. Bugiardi.
A Natale quando metti il solito profumo che ormai puntualmente da anni regali alla stessa persona, l’albero ti dice: “Ancora?!”
A Natale i regali più belli sono gli occhi che brillano delle persone a cui vuoi bene.
A Natale i regali più belli sono la gioia e la speranza delle persone meno fortunate che, con uno sguardo, ti entrano dentro e finiscono dritte al cuore, dandoti un valido esempio di come si dovrebbe vivere la vita, con un sorriso così grande come se fosse Natale tutti i giorni.
A Natale i nonni ancora ti chiamano con il nome di tuo padre o di tua madre e sei costretto ad entrare in casa con la carta d’identità aperta per rinfrescargli la memoria.
A Natale si lanciano baci al Cielo, si apparecchia un posto in più, per sperare che quella persona che ora non c’è più, si possa materializzare all’improvviso, come il miglior miracolo di Natale.
A Natale l’antipasto, il primo, il primo, il bis del primo, il secondo, il secondo, il contorno, gli avanzi del secondo del tuo vicino, il dolce, la frutta, la frutta secca, il pandoro, il panettone, tutti i dolci tipici della zona in cui vivete e poi amaro, digestivo e caffè. Senza zucchero sennò ingrasso.
A Natale vi faccio gli auguri così, come sempre con un sorriso, che è l’unica cosa che non dovete perdere mai. Insieme alla password di Facebook.
Buon Natale!
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