LA BUONANOTTE.
Siamo nel 2013 e ci sono diversi tipi di Buonanotte..
WHATSAPP. Stai messaggiando con la tua ragazza, con l’amico/a, con lo stalker di turno. Arriva il momento dei saluti e auguri la buonanotte (e ci metti un quarto d’ora perchè tu vuoi trovare tutte le emoticon a tema e impazzisci perchè sono tutte in sezioni differenti). Ora della Buonanotte: 23.34 – Ultima visita: 03.12 ….ora..la scusa del fuso orario, non puoi usarla. Sei andato a bere in piena notte eh? E come ti fai luce, accedendo a WhatsApp? Birbantello. Scattano scenate di gelosia che ti compaiono lividi in faccia anche se stai litigando soltanto in maniera virtuale. Tu decidi di rovinare tutto dopo un suo messaggio chilometrico rispondendo solo “OK”. Coraggioso.
MESSENGER. Stessa identica cosa, con l’aggravante del luogo. “Ciao amore buonanotte io sono nel lettone!” presso Milano. Ma non abiti a Torino? Erroraccio, non hai disabilitato il luogo. Oppure mi viene in mente una foto che girava su FB tempo fa. “Ciao amore che fai?” – “Niente sono a casa, sto andando a dormire, tu?” – “Mah, niente di che, sono in un pub. DIETRO DI TE!”. Demolito. E’ una lotta continua con i tag delle foto che spuntano fuori come funghi e a forza di premere pulsanti per disabilitare l’opzione ti sembra di giocare ad “Acchiappalatalpa”. Disperso.
SMS. Cosa sono? Al giorno d’oggi quando ci arriva un sms nemmeno ce ne accorgiamo. Una suoneria mai sentita sul nostro smartphone. Sono talmente antiquati che l’ultimo sms che ho ricevuto era di un Re Magio che mi scriveva “Aprimi, che ho lasciato le chiavi nel cassetto, vicino all’asinello.” Se ci arriva la buonanotte via sms cancelliamo subito il messaggio perchè pensiamo che sia un virus o un invito a qualche aperitivo (che poi sono sinonimi). Quanti amori non sono nati per questo motivo! Io che gli sms li usavo per le mie prime cotte a suon di “RISP” alla fine del messaggio, con tanto di squillo di compagnia. Già elemosinavo a 12 anni. Giovane promessa.
VIBER. “Amore collegati a Viber che così ti chiamo e ti dò la Buonanotte” – “Amore ma io non ce l’ho Viber!” – “Ah allora niente, a domani!”. E finì tutto così. Talmente così poco poetico che Gattuso a confronte fa sonetti in rima baciata. C’è gente che ancora non sa che per effettuare una chiamata vocale si dovrebbe avvicinare il cellulare all’orecchio. Chiamate vocali, questo mistero. E io che pensavo che dopo gli squilli non ci sarebbe stata più evoluzione. Spilorcio.
FACEBOOK. C’è chi dà la buonanotte a Facebook. Io me lo immagino, ci sarà un signor Facebook nel mondo? Uno con sto cognome? Franco Facebook? John Facebook? Peppe Facebook? Ma quante volte gli fischieranno le orecchie? E ogni volta penserà “Riecco il pirla della buonanotte!”. Poetico.
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